Nessuno mette oggi più in dubbio l’importanza dell’istruzione ginnastica per l’intrinseca connessione che esiste fra lo sviluppo intellettuale e quello fisico”.

Così fu scritto nella circolare che il 19 settembre 1876 il comitato promotore mandò agli aretini perché ad Arezzo sorgesse una Società di ginnastica.

Il 6 maggio del 1877, dinanzi ad un pubblico scelto ed alle rappresentanze di tutte le istituzioni della città di Arezzo, l’avv. Severi, primo presidente della società, inaugurò la palestra, ricavata nei locali dell’ex ospizio dei francescani riformati che sorgeva sul poggio del sole, dando inizio ufficialmente alla vita di questa istituzione cittadina. L’impegno sociale fu subito di alto spessore, vennero infatti organizzati corsi gratuiti domenicali per gli operai, e furono costituite la squadra dei pompieri e la fanfara sociale.
Il 4 luglio 1880 la scherma si rese autonoma, per cui la Società di Ginnastica e Scherma cambiò il suo nome in Società ginnastica aretina.
Nel 1882, sotto la guida del maestro Eugenio Benucci, fu organizzato il 1° concorso ginnastico toscano, in concomitanza con l’inaugurazione del monumento al concittadino Guido Monaco, inventore delle note musicali. L’evento ebbe una risonanza straordinaria, il numero dei concorrenti, rappresentanti di tutte le società toscane, fu elevatissimo e la cittadinanza si avvicinò per la prima volta alla ginnastica e a tutte le attività che si svolgevano attorno ad essa. Già da tempo, infatti, la Società Ginnastica Aretina aveva aperto sezioni di attività fisiche basate sull’agonismo individuale e di squadra come nuoto, podismo, ginnastica atletica, lotta, velocipedismo, tiro alla fune, tamburello. Tutte queste attività si svilupparono in seno alla società e, con i primi del ‘900, con la nascita delle rispettive Federazioni, iniziarono un loro percorso autonomo.

Nel 1901 la Società fu intitolata al poeta aretino Francesco Petrarca e le venne conferita, per mano del Ministro della Pubblica Istruzione, la medaglia d’oro al merito sportivo “per l’impulso dato alla educazione fisica nella provincia aretina”. Questo alto riconoscimento elevò la ginnastica al rango di attività scientifica volta al miglioramento del fisico e dell’intelletto. Il pensiero illuminato dei ginnasiarchi aretini trovò così ragione e i pregiudizi, che tante difficoltà avevano causato nei primi decenni mettendo in serio pericolo l’esistenza stessa della Società, furono messi definitivamente a tacere.

Nei primi anni del ‘900 il ginnasta di maggior spicco risultò essere Ezio Cecchi, classificato tra i migliori atleti italiani di quel tempo.
Dopo il conflitto mondiale la Petrarca riprese il suo cammino sotto la guida di Giuseppe Falciai, che condusse i suoi ragazzi al conseguimento di brillanti risultati a livello nazionale, ragazzi che poi divennero dirigenti ed istruttori di buon rango, come il geom. Luigi Zazzi e Benvenuto Benvenuti.

Nel 1925 i soci della Petrarca ricevettero dall’amministrazione comunale la concessione del terreno dove edificarono la loro palestra, quella di S. Clemente, la cui inaugurazione avvenne nel 1927 e dove ancora oggi si svolge buona parte dell’attività educativa.
Tra gli atleti più significativi del secondo dopoguerra è doveroso ricordare Giancarlo Terrazzani che portò la Petrarca, guidata in quel periodo dal Alfredo Domini, a competere con le migliori società nazionali. Dotato di grande stile e destrezza acrobatica, ebbe più volte l’onore di salire sul podio e di far conoscere il valore della ginnastica aretina anche in altre regioni d’Italia.
Negli anni immediatamente successivi, nel numeroso e qualificato vivaio della ginnastica maschile, guidato dal tecnico Diaccini, si distinse sugli altri il ginnasta Luigi Salvadori, atleta plurivittorioso in ambito regionale, interregionale e sempre sul podio nelle competizioni nazionali. “Gigi”, come è affettuosamente chiamato, costituisce tutt’oggi un sicuro punto di riferimento per i giovani ginnasti che frequentano la palestra di S. Clemente.
Tra le ginnaste sono da ricordare Stefania Bargellini convocata più volte nella rappresentativa nazionale, Ilaria Raffaelli, Sara Gentili e Sara Piccini.
Negli anni più recenti l’artistica maschile è stata ben rappresentata dai ginnasti Bellucci, Garau, Tinti e Lobina.

Negli anni ’70 la Petrarca ha allargato le attività e aperto una sezione di ginnastica ritmica che si è sviluppata velocemente grazie al lavoro costante ed appassionato dell’istruttrice Manola Rosi. La giovane tecnica è riuscita a trasmettere alle sue ginnaste uno stile moderno di interpretazione e di espressione tanto da far ottenere alle sue ginnaste numerosi successi, a livello nazionale ed internazionale. Tra i risultati più significativi di queste ginnaste ricordiamo che Manuela Cocci ha partecipato al campionato Mondiale di Alicante 1993, Nicoletta Tinti ha partecipato a 3 campionati del mondo e ai Giochi Olimpici di Atlanta nel 1996 conquistando il settimo posto, Susanna Marchesi ha conquistato ben quattro titoli tricolori assoluti di ritmica nel 1997, 1999, 2000 e 2003 e ha preso parte a vari campionati europei e mondiali aggiudicandosi il 6° posto ad Osaka alla vigilia ai Giochi Olimpici di Sydney 2000 dove, come individualista, ha ottenuto in finale il 10° posto. Inoltre la squadra di ritmica, guidata da Manola Rosi, è stata campione d’Italia nel 1996.

APPROFONDIMENTI:

1)   “Dalle radici alla Federazione Ginnastica Nazionale”

2)   “La ginnastica ad Arezzo”

3)   “Il 1901, un anno speciale”

4)   “Dal 1901 alla prima guerra mondiale. La crisi”

5)   “Tra le due guerre. La palestra di S.Clemente”

6)   “Il secondo dopoguerra. La ginnastica moderna”

7)   “La ginnastica ritmica. La favola di Manola”

8)   “La Petrarca e gli sbandieratori”

9)   “La Petrarca oggi”

NOTA

Gli approfondimenti sono tratti dalla pubblicazione societaria fatta in occasione del 135° anniversario della Società ginnastica F. Petrarca. Il libro in questione non ha la pretesa di essere un saggio storico sulla ginnastica aretina o una cronistoria di gare e nomi, ma vuole solamente essere una sintetica raccolta di memorie e riflessioni circa la lunga vita della Società, accompagnata da una breve ricerca storica volta a contestualizzare i fatti.
Tutto ciò è stato possibile grazie all’enorme quantità di documenti che il socio benemerito Angiolo Donati ha raccolto con impegno ed amore nel corso di quasi quaranta anni di permanenza alla Petrarca. In quest’ arco di tempo, Angiolo, ha ricercato articoli di giornali e attestati che senza la sua azione sarebbero certamente scomparsi per sempre.

La pubblicazione è stata curata dall’ex ginnasta Leonardo Calcini.